L’Oculistica VetSanRocco è un polo della Clinica VetSanRocco dedicato esclusivamente alla diagnosi e alla cura delle patologie oculari di cane, gatto, coniglio e degli animali esotici.

A dirigerlo è la Dott.sa Elisabetta Ferrari, Direttore Sanitario della Clinica VetSanRocco, che (a coronamento di un avvicinamento progressivo e sempre più deciso verso questa affascinante branca specialistica della Medicina Veterinaria) ad ottobre 2021, con il superamento delle prove d’esame previste dal programma di formazione ISVPS, ha conseguito il GPcert OPHTAL, qualifica con riconoscimento a livello internazionale, che ne sancisce la specializzazione in Oftalmologia Veterinaria.

L’Oculistica VetSanRocco è un polo della Clinica VetSanRocco dedicato esclusivamente alla diagnosi e alla cura delle patologie oculari di cane, gatto, coniglio e degli animali esotici.

A dirigerlo è la Dott.sa Elisabetta Ferrari, Direttore Sanitario della Clinica VetSanRocco, che (a coronamento di un avvicinamento progressivo e sempre più deciso verso questa affascinante branca specialistica della Medicina Veterinaria) ad ottobre 2021, con il superamento delle prove d’esame previste dal programma di formazione ISVPS, ha conseguito il GPcert OPHTAL, qualifica con riconoscimento a livello internazionale, che ne sancisce la specializzazione in Oftalmologia Veterinaria.

PATOLOGIE DELL'OCCHIO NEI NOSTRI ANIMALI

PATOLOGIE DELL'OCCHIO NEI NOSTRI ANIMALI

Distacco retinico

Cataratta

Cherry eye

Distacco retinico

Emorragie retiniche

Glaucoma

Lussazione della lente

Melanoma irideo

Sindrome di Horner

COME AFFRONTARLE E CURARLE

COME AFFRONTARLE E CURARLE

Disponibile su appuntamento, grazie alla visita oculistica specialistica è possibile diagnosticare e affrontare le principali patologie oculari, sia congenite che acquisite, del cane, del gatto, del coniglio e degli animali esotici, con l'ausilio di strumentazione specialistica per l'esame della camera anteriore e di quella posteriore dell'occhio, quali la lampada a fessura e l’oftalmoscopio.

Perché fare una visita oculistica di prevenzione?
Come succede a noi umani, stili di vita e/o di lavoro diversi nei nostri animali inducono cambiamenti all’interno dei tessuti dei loro occhi che con il passare del tempo possono provocare disturbi oculari e/o di visione. Clinicamente molti dei nostri cani iniziano a manifestare i sintomi di questi cambiamenti dopo i 10 anni e molti dei nostri gatti oltre i 13 anni, mentre la maggior parte dei cambiamenti legati all’età diventano evidenti all’esame oftalmologico intorno ai 5-6 anni nel cane e a partire dai 10 anni nel gatto. Ecco perché una visita oftalmologica completa eseguita da un Medico Veterinario “oftalmologista” (oculista), inserita in un programma di prevenzione salute, può essere utile a riconoscere cambiamenti a livello oculare molto prima che subentrino i primi segni clinici. 

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È quella tecnica, condotta con uno strumento specialistico oftalmologico chiamato tonometro, che ci permette di misurare la pressione dell’occhio (IOP).

L’esame è indolore, si effettua sul paziente sveglio (senza sedazione) è dà informazioni utili a diagnosticare patologie molto gravi come l’uveite o il glaucoma che sono caratterizzate rispettivamente il primo da una diminuzione della IOP e il secondo da un aumento della IOP.

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La visita neuroftalmologica si esegue combinando conoscenze di neurologia ed oftalmologia e permette, attraverso dei test diagnostici (senza peraltro l’utilizzo di strumenti specialistici o costosi) di valutare tutti i componenti del sistema visivo (oltre alla retina e al nervo ottico che sono direttamente visibili attraverso l’esame oftalmologico) e quindi di rilevare alterazioni della funzione visiva nei nostri animali che comportano la cecità.

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È quella parte della visita oculistica che consente di esaminare le strutture più profonde del globo oculare (retina e nervo ottico). Deve essere effettuato in ambiente oscurato (al buio) e dopo aver indotto una dilatazione delle pupille nel nostro paziente (midriasi farmacologica). Per condurre l’esame vengono utilizzati strumenti specialistici e lenti di ingrandimento (oftalmoscopi e lenti asferiche) che permettono di visualizzare immagini del fondo oculare molto ingrandite apprezzandone tutte le componenti (zona tappetale, zona non tappetale, disco ottico, vasi retinici) ed eventualmente anche di scattarne delle foto.

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La gonioscopia è la tecnica con cui si esamina l’angolo irido-corneale, struttura coinvolta nella regolazione della pressione dell’occhio, attraverso una lente di piccole dimensioni che viene appoggiata direttamente sulla cornea./p>

A cosa serve?

Un angolo irido-corneale non conformato può predisporre ad una patologia oculare molto grave nei nostri animali che si chiama glaucoma, malattia oculare fra le più frequenti cause di cecità che tuttavia è possibile prevenire purché diagnosticata e curata in tempo.
Anche questo esame è indolore e si effettua senza sedazione del paziente.

L’ecografia dell’occhio è un esame di facile esecuzione, indolore e conducibile su paziente sveglio, che permette di:

  1. valutare con una certa accuratezza le dimensioni del globo oculare e delle varie strutture che lo compongono (biometria), aggiungendo informazioni utili nel differenziare certe patologie dell’occhio come, ad esempio, il glaucoma o la macro/microftalmia;
  2. evidenziare l’eventuale presenza di corpi estranei intraoculari;
  3. confermare eventuali patologie del segmento anteriore riscontrate nel corso della visita oftalmologica (ad esempio cataratta oppure neoplasie dell’uvea);
  4. esplorare la camera posteriore dell’occhio quando, per mancanza di trasparenza dei mezzi diottrici, questa non possa essere indagata con la normale visita oftalmologica (ad esempio distacco di retina in pazienti con cataratta);
  5. individuare lesioni dello spazio orbitale di natura infiammatoria o neoplastica (ad esempio tumori o ascessi).

Cos'è?

L’Elettroretinografia (ERG) è un esame diagnostico usato in oftalmologia per testare il comportamento della retina in risposta ad uno stimolo luminoso. Sulla base dei risultati dell’esame, l’oculista potrà riconoscere oppure escludere una condizione di malattia a carico dei componenti della retina stessa (i coni responsabili del riconoscimento dei colori, i bastoncelli responsabili delle variazioni luce/buio, le cellule di Muller responsabili del nutrimento della retina e le cellule bipolari responsabili di quello del nervo ottico).

Quando eseguire l’esame?

L’ERG è un esame necessario come indagine prechirurgica qualora si decida di sottoporre il proprio animale ad intervento di cataratta. Viene inoltre prescritto in ogni condizione di cecità comprovata qualora si voglia distinguere come causa della stessa una malattia primaria a carico della retina (cecità retinica) da una malattia a carico del Sistema Nervoso Centrale (SNC) (cecità preretinica o cecità corticale).

Come si svolge l’ERG?

È un test non invasivo della durata di circa 40 minuti che può essere anche eseguito senza sedazione (con paziente sveglio), con o senza una fase di adattamento al buio di 10 minuti, a seconda dei casi. Al paziente viene mostrato un flash lampeggiante che varia di durata e intensità e lo strumento (Retevet) ne registra le reazioni, trasformandole in un grafico detto elettroretinogramma, che poi dovrà essere letto ed interpretato dallo specialista oculista.

L’apparato visivo nei nostri animali si compone di diverse strutture anatomiche (palpebre, congiuntiva, cornea, iride, lente, retina) ciascuna delle quali può essere affetta oltre che da malattie acquisite, da patologie di tipo congenito/ereditario.

Fondamentale quindi per il Medico Veterinario oftalmologo, oltre alla diagnosi e alla cura delle varie patologie oculari, è un’attività di prevenzione, attraverso la selezione di soggetti esenti da malattie ereditarie. In tal senso è necessario eseguire una visita oculistica ufficiale (Certificazione ECVO/FSA) che permette di escludere patologie ereditarie, anche combinando specifici test genetici (nel caso di razze e patologie in cui sia stato individuato il gene responsabile della patologia).

Questo tipo di visita oculistica ufficiale deve essere eseguita per i riproduttori ogni 12 mesi, in quanto alcune patologie possono manifestarsi nel corso della vita del paziente e non essere presenti alla nascita.
Tra tutte le patologie ereditarie se ne citano alcune invalidanti come l’atrofia retinica progressiva, la cataratta, la lussazione del cristallino, il glaucoma, la Colly Eye Anomaly e altre meno gravi come le anomalie delle palpebre che non essendo invalidanti non comportano l’esclusione dalla riproduzione, ma per le quali va evitato l’accoppiamento tra soggetti portatori.

La chirurgia oftalmica è quella branca specialistica della chirurgia dei tessuti molli e duri che comprende:

  1. interventi di plastica palpebrale per la cura di alterazioni congenite e acquisite come entropion, ectropion, macrofessura, distichiasi, ferite traumatiche, neoplasie della palpebra;
  2. la chirurgia delle ghiandole lacrimali (come ad esempio il trattamento dell’occhio a ciliegia - cherry eye);
  3. la chirurgia della cornea (ferite, sequestri corneali, corpi estranei, perforazioni, ulcere profonde, dermoidi);
  4. la chirurgia della camera anteriore (cisti uveali, neoplasie);
  5. la chirurgia della cataratta che prevede, oltre alla rimozione del cristallino patologico, l’impianto di una lente intraoculare artificiale;
  6. la chirurgia dell’orbita, soprattutto in caso di traumi penetranti o di neoplasie che interessano i tessuti che la compongono.

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